Comunicare online ai tempi del coronavirus con Chiara Corriga

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Come le parole e la comunicazione online della tua attività possono cambiare con il coronavirus

Come comunicare online al tempo del covid? Come utilizzare la comunicazione sul web per continuare a promuovere il proprio brand

Dopo due mesi di lockdown, l’Italia riprende gradualmente a mettersi al lavoro e a progettare la ripartenza.

Il Covid non è affatto un brutto ricordo da gettarsi alle spalle ma, anzi, continua a lasciare un’impronta indelebile sul mondo, nei rapporti sociali e nell’economia.

In realtà molte attività professionali non si sono mai arrestate del tutto ma hanno continuato il loro incessante lavorìo anche sotto la cenere sparsa dal coronavirus.

Molti liberi professionisti e imprenditori si sono rimboccati le maniche e hanno reagito con grinta, coraggio e molta creatività per far fronte a questo difficile momento storico.

Eppure l’incertezza per il presente e per il futuro potrebbe continuare ad attanagliare piccole e medie imprese.

Come comunicare online sui social e sul web il valore della propria attività? Come cambiarne la narrazione e lo storytelling per saper far fronte all’emergenza e riflettere le esigenze mutate dei clienti?

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Ne ho parlato con Chiara Corriga, esperta di comunicazione online e copywriter, che ci offre ottimi spunti e utili riflessioni per continuare a raccontare il proprio brand senza sbavature.

Sentiamo dalla sua voce e dalla sue parole come interpretare il periodo che stiamo vivendo in un’ottica di business.

Intervista a Chiara Corriga sui cambiamenti del copywriting e della comunicazione online ai tempi del Covid

Intervista a Chiara Corriga, che ci parla di comunicazione e copywriting al tempo del coronavirus
Chiara Corriga, copywriter freelance di Gorizia

Ciao Chiara, grazie per condividere con noi le tue competenze e il tuo punto di vista!

1. Prima di tutto, di cosa ti occupi esattamente e da quanto tempo?

Ciao Silvia!
Innanzitutto grazie per il tuo invito.
Sono davvero contenta di affrontare insieme a te un argomento che adesso più che mai qui in Italia risulta essere di particolare interesse.

Nella vita mi occupo di copywriting e strategie di comunicazione online.

Cosa significa?
Immaginando di spiegare il mio lavoro a mia nonna oppure a un bambino, posso riassumere la mia professione così: “Utilizzo le parole per dare voce nel web alle attività di liberi professionisti pieni di entusiasmo e di piccole aziende dall’animo etico”.

Formalmente svolgo questo lavoro da due anni, ma devo svelarti un segreto…
Ho un’identità nascosta!
Sono infatti una ex-ingegnere industriale che ha lavorato per diversi anni come dipendente in grosse aziende metalmeccaniche (una delle quali è una multinazionale).
La comunicazione in generale mi ha sempre appassionata ed è stata pane per i miei denti anche quando rivestivo il ruolo di ingegnere.

2. Qual è stato l’impatto dell’emergenza Covid19 sul tuo lavoro? Quali sono state le richieste e le domande dei tuoi clienti e e dei tuoi follower?

L'emergenza Covid non ferma liberi professionisti e imprenditori a parlare del proprio business online

È inutile negarlo: l’emergenza Covid19 ha sicuramente avuto un forte impatto sul mio lavoro.

Da un lato ho dovuto fronteggiare il dispiacere e il disagio di vedere certi miei clienti in seria difficoltà a causa della chiusura fisica della propria attività. Dall’altro, però, ho percepito una sorta di “risveglio” nell’approccio di tanti liberi professionisti o di piccole aziende nei confronti della comunicazione online.

La chiusura fisica di tante realtà lavorative ha infatti costretto molti professionisti e piccoli imprenditori a valutare seriamente (o, in certi casi a rivalutare) le infinite potenzialità del web.

Ecco quindi che sono stata contattata per riadattare e creare testi per molti siti web. Non solo. In molti mi hanno richiesto supporto per attuare una strategia di comunicazione online efficace.

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3. Le parole per te sono il tuo pane quotidiano. Come hai visto cambiare la comunicazione online in questi ultimi due mesi e mezzo?

È vero, le parole sono il mio pane quotidiano. Ma finalmente ho potuto constatare che tanti liberi professionisti e piccoli imprenditori hanno iniziato a comprendere l’importanza delle parole.

Spesso il mio lavoro viene sottovalutato perché, in fin dei conti, “tutti comunichiamo quotidianamente”.

Quando però ci si ritrova a dover comunicare con un pubblico che potenzialmente non si conosce e stando seduti dietro a uno schermo… beh, il blocco dello scrittore si fa sentire per chi non è del mestiere.

Raccontarsi e soprattutto vendersi online non è cosa affatto banale, soprattutto quando non si ha dimestichezza con il mondo del web.

Ho notato che in molti casi la comunicazione online ha subito un cambiamento. È come se i tempi dilatati della quarantena e il disagio condiviso abbiano generato la necessità di rapportarsi agli altri in modo più etico e gentile.

La cosa incredibile è che, a mio avviso, bisognerebbe sempre comunicare nel rispetto del prossimo, ma evidentemente l’attuale emergenza ha suscitato maggiore consapevolezza in tal senso.

Ovviamente chi era abituato a vendere in modo aggressivo nell’era pre-Covid19 continuerà molto probabilmente a porsi in modo invadente e poco elegante anche a emergenza superata.

C’è da dire, però, che in molti (me compresa) hanno deciso di reagire a questo complesso momento con un dinamismo etico. Abbiamo cioè continuato a lavorare e a proporre i nostri prodotti/servizi e non ci siamo arresi all’immobilismo. Ma l’abbiamo fatto nel rispetto dell’altro.

Insomma “mi sono mossa pur restando ferma”. Così riassumo la mia attuale condizione.

4. Pensi che questi cambiamenti siano passeggeri o siano destinati a incidere sulla comunicazione e sul copywriting anche a lungo termine?

Sono certa che lo scossone che una creatura invisibile a occhio nudo è stata in grado di dare a tutta l’umanità non sarà qualcosa che dimenticheremo facilmente.

E sono altrettanto certa che questa esperienza abbia stimolato nuovi ragionamenti, nuovi approcci e nuovi modi di pensare.

Mi chiedi se questi cambiamenti dureranno nel tempo.

Non ho la sfera di cristallo per fare previsioni sicure, ma confido nella memoria storica di ognuno di noi e mi auguro vivamente che le famose “lessons learned” (lezioni imparate) possano imprimersi nelle nostre menti.

5. Come dovrebbero raccontarsi, secondo te, le aziende e i liberi professionisti in questo periodo segnato dal coronavirus?

La domanda che attanaglia professionisti e piccoli imprenditori in questo momento è relativa al come portare avanti la propria attività in questo difficile momento.

Come ho spesso condiviso sui miei stessi canali social, la risposta, a mio avviso, è solo una: proponendo i nostri prodotti/servizi in modo gentile ed etico.

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Così facendo, la vendita non sarà MAI irrispettosa nei confronti del prossimo.

Lasciamo ai nostri potenziali clienti la scelta di diventare clienti effettivi o meno. Investiamo su noi stessi, reinventando (se serve) la nostra figura professionale e cercando di comprendere come sono cambiate le necessità della nostra clientela del cuore.

Le priorità della maggior parte di noi sono infatti variate in questo momento storico. Ciò non esclude che prodotti ritenuti non di prima necessità siano inutili, anzi!

Oggi più che mai abbiamo bisogno di leggerezza, serenità e gratificazione.

Come dovremmo raccontarci oggi? Senza paura e con consapevolezza.

Perché la vendita aggressiva è indigesta oggi come lo era ieri. Ma una vendita etica e gentile potrebbe davvero alleggerire la pesantezza di questo momento.

6. Hai una case history che ti ha particolarmente ispirato durante l’emergenza?

In questo periodo sono stata ispirata da tante splendide storie e fantastiche collaborazioni.

Ho conosciuto e ho lavorato con libere professioniste che hanno deciso di non piegarsi alla depressione del momento e si sono impegnate a reagire, anche reinventando totalmente la propria professione.

Sono ispirata e grata di aver conosciuto queste persone, ma soprattutto ho avuto prova per l’ennesima volta che quella che per molti è una crisi, per altri e un’occasione di rinascita.

E invito chiunque si senta paralizzato da questo momento storico a reagire.

Certo, l’economia è in ginocchio.
Lo sappiamo tutti.

Però vorrei accendere un barlume di speranza.
Nulla è definitivo e quello di oggi è “solo” un complessissimo momento di trasformazione.

7. Per concludere, il ruolo del copywriter e di chi si occupa di scrittura di contenuti ha avuto e/o avrà importanti cambiamenti dovuti a questo momento storico, sociale ed economico?

Diciamo che il ruolo del copywriter è ancora poco conosciuto in Italia, mentre in tantissimi altri paesi si tratta di un lavoro consolidato e diffuso.

Penso che l’emergenza Covid19 stia portando a una forzata digitalizzazione del nostro paese (finalmente, direi!).

La necessità di possedere un sito web ben strutturato e dei canali social curati si sta diffondendo anche tra le attività più piccole.

Occuparsi di comunicazione richiede studio continuo, talento e dedizione. Non ci si improvvisa copywriter e neppure digital marketer, web designer, ecc…

Sta a noi del settore far comprendere ai nostri potenziali clienti che la nostra è una professione e non semplicemente una passione con cui desideriamo guadagnare.

Solo così potremo davvero innescare un cambiamento per il mondo delle professioni digitali.

Grazie Chiara per questa interessantissima intervista e buon lavoro!


Per contattare Chiara Corriga visita il suo sito Logoritmica e i suoi canali social: Facebook e Instagram.


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